I disegni esecutivi sono uno degli elaborati del progetto esecutivo, terza ed ultima fase in cui è generalmente suddiviso un progetto nel suo complesso, così come definito dall’art Art. 23 del Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei contratti pubblici )
Più in generale, il progetto esecutivo sviluppa ed ingegnerizza tutti gli interventi previsti nelle precedenti fasi e rappresenta la fase tecnicamente più avanzata dell’intera progettazione. Da esso risulta esclusa solo la progettazione del cantiere e delle relative opere provvisorie.
Gli elaborati del progetto esecutivo sono elencati nel D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 negli articoli dal 34 al 43:
Art. 34- Relazione generale del progetto esecutivo
Art. 35- Relazioni specialistiche
Art. 36- Elaborati grafici del progetto esecutivo
Art. 37- Calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti
Art. 38- Piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti
Art. 39- Piani di sicurezza e di coordinamento e quadro di incidenza della manodopera
Art. 40- Cronoprogramma
Art. 41- Elenco dei prezzi unitari
Art. 42- Computo metrico estimativo e quadro economico
Art. 43- Schema di contratto e capitolato speciale d’appalto
Secondo l’art. 36, gli elaborati grafici esecutivi sono costituiti:
a) dagli elaborati che sviluppano nelle scale ammesse o prescritte, tutti gli elaborati grafici del progetto definitivo;
b) dagli elaborati che risultino necessari all’esecuzione delle opere o dei lavori sulla base degli esiti, degli studi e di indagini eseguite in sede di progettazione esecutiva;
c) dagli elaborati di tutti i particolari costruttivi;
d) dagli elaborati atti ad illustrare le modalità esecutive di dettaglio;
e) dagli elaborati di tutte le lavorazioni che risultano necessarie per il rispetto delle prescrizioni disposte dagli organismi competenti in sede di approvazione dei progetti preliminari, definitivi o di approvazione di specifici aspetti dei progetti;
f) dagli elaborati di tutti i lavori da eseguire per soddisfare le esigenze di cui all’articolo 15, comma 9;
g) dagli elaborati atti a definire le caratteristiche dimensionali, prestazionali e di assemblaggio dei componenti prefabbricati;
h) dagli elaborati che definiscono le fasi costruttive assunte per le strutture.
Gli elaborati sono redatti in modo tale da consentire all’esecutore una sicura interpretazione ed esecuzione dei lavori in ogni loro elemento.
Tra gli elaborati e gli altri documenti, dovrebbe esserci un’interfaccia di lettura, una serie di rimandi incrociati, per permettere di leggere coerentemente il progetto nella sua globalità. Ciò non si riesce ad applicare quando i documenti non hanno un management comune.
In questo senso lo sviluppo della filosofia BIM, tramite cui tutti i dati di una costruzione possono essere raccolti, combinati e collegati digitalmente, aiuta a mettere in relazione i diversi documenti che compongono il progetto.
Efficacia del disegno esecutivo
Il disegno esecutivo è innanzitutto uno strumento di comunicazione, sia con le imprese, i fornitori, le maestranze, che contribuiranno alla realizzazione del manufatto, sia con gli altri professionisti coinvolti nella progettazione.
Poiché deve comunicare a persone di diversa formazione il disegno dovrà avere un linguaggio “universale” ed univoco, che permetta di capire l’elaborato, senza il supporto di una spiegazione orale.
Altro elemento fondamentale per una buona comprensione degli elaborati è lo schema di riferimenti che mettono in relazione i disegni tra loro. Come un racconto infatti l’insieme dei disegni esecutivi si sviluppano dal generale al particolare e quindi dalla scala maggiore a quella di dettaglio: il passaggio da una pianta ad una sezione, da una tavola generale ad un particolare devono sempre essere indicati.
Disegni esecutivi che compongono il progetto architettonico
Una pianta generale sarà la prima chiave di lettura dei disegni. Se il progetto è di grandi dimensioni potrà essere suddiviso in lotti e la pianta generale riporterà la suddivisione dei lotti stessi, ognuno dei quali avrà la sua specifica pianta. In questa fase la scala di rappresentazione va dal 1:500 al 1:100.
Le piante permettono di dare diverse indicazioni e spesso se ne producono diverse serie che contengono specifiche informazioni o sono la chiave di lettura per altri disegni. A titolo di esempio potranno essere sviluppate piante di diverso tipo:
- Piante Generali
- Piante dei pavimenti
- Piante dei soffitti
- Piante di riferimento ai dettagli
- Piante di riferimento ad abaci
Questi disegni generali saranno ad una scala normalmente compresa tra 1:200 e 1:50.
Per gli ambienti particolarmente connotati (ambienti generalmente piccoli e molto “progettati”), si passerà poi a disegni di maggior dettaglio, a scala maggiore, dal 1:50 al 1:10.
I dettagli veri e propri descriveranno oggetti, componenti e soluzioni tecniche particolari, dalla scala 1:20 all’1:1.
Completeranno il lavoro una serie di abaci, ovvero la descrizione di tutti gli elementi ripetitivi del progetto, quali ad esempio:
- Porte, finestre, vetrate;
- Muri e Partizioni;
- Balaustre e ringhiere;
- Ecc.
Disegno Esecutivo e BIM
Il disegno esecutivo è passato negli ultimi 30 anni dalla realizzazione manuale allo sviluppo in CAD. Attualmente si assiste al passaggio dal CAD libero a a quello parametrico ovvero dal disegno di elementi grafici semplici (linee, archi, ecc.) al disegno di componenti dell’edificio (muri, porte, ecc…) ed infine al BIM.
Il BIM è la tecnologia che consente di integrare in un modello 3D le informazioni geometriche a quelle su materiali, tecnologie, costi, gestione e, più in generale, tutti i dati relativi all’edificio.
“Gli elementi del modello hanno un grado di dettaglio che permette la generazione di documenti costruttivi e disegni esecutivi tradizionali. Gli elementi risultano modellati in maniera precisa e definiti in termini di quantità, dimensioni, forma e posizione. Nella modellazione risultano possibili analisi e simulazioni su tutti gli elementi e su tutti i sistemi che sono stati dettagliati all’interno del modello 3D”
Il vantaggio dell’uso del BIM per la stesura di disegni esecutivi è:
- catalogazione degli elementi del modello secondo una struttura condivisa con i documenti contabili, i capitolati speciali di appalto e la pianificazione dei lavori
- estrazione dal modello di dati, abachi e quantità
- interfaccia diretta con altre discipline (modelli strutturali ed impiantistici).
Attraverso una serie di applicativi sono possibili le seguenti attività:
- controllo delle interferenze tra le diverse discipline della progettazione (architettura- struttura- impianti);
- simulazione delle fasi di costruzione;
- pianificazione dei costi nel tempo;
- creazione di computo metrico dinamico.